
Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,22-27)
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Il modo di organizzare i 150 salmi in modo che possano essere recitati in uno schema di una o più settimane (tipicamente quattro) prende il nome di “salterio”; i salmi del salterio sono quasi tutti caratterizzati da una volontà del salmista di lodare Dio nella sua maestà e magnificenza.
A loro volta i salmi ci ispirano stupore per il creatore, maestoso nella santità e tremendo nella gloria: il nostro creatore merita quindi la Lode di tutte le sue creature, come possiamo leggere nel Salmo 148
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Che potrebbe continuare in come “Lodatelo voi tutti suoi consacrati e consacrate …”
Nella prima lettura possiamo contemplare una profezia del figlio dell’uomo che manifesta la propria gloria, adornato di splendore e santità, mentre poi il Vangelo ci invita a contemplare il mistero di un completo capovolgimento di prospettiva: lo stesso figlio dell’uomo, meritevole di adorazione, sarà invece ucciso come se non avesse il potere di evitarlo! Ed in realtà è proprio in questa “kenosis”, dove Dio muore nel più “vergognoso” dei modi che si rivela la gloria di Dio nella sua pienezza.
Noi tutti siamo invitati da Gesù ad essere partecipi di questa gloria.
Roma 12 Agosto 2024
padre Isaiah Mwango, SDB