Carissimi, oggi il Santo Padre ha rivolo il suo pensiero a tutti colo che soffrono una sentenza ingiusta: del resto, chi ha sofferto quella più ingiusta era proprio Gesù, innocente fra gli innocenti e veramente figlio di Dio.

Segue la trascrizione della monizione introduttiva, il riferimento alle letture, la trascrizione dell’omelia ed il testo della preghiera per la comunione spirituale,

Terni 7 Aprile 2020
Ave Maria!
Marco.

In questi giorni di Quaresima abbiamo visto la persecuzione che ha subito Gesù, e come i dottori della legge si sono accaniti contro di lui: è … è stato giudicato sotto accanimento, con accanimento, essendo innocente.
Io vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta, per l’accanimento.

Martedì Santo

Antifona d’Ingresso

Non consegnarmi in potere dei miei nemici;
contro di me sono insorti falsi testimoni,
gente che spira violenza.

Atto Penitenziale

LettureIs 49, 1-6; Sal.70; Gv 13, 21-33. 36-38.

https://www.youtube.com/watch?v=6V8re6Iycao

La profezia di Isaia che abbiamo ascoltato è … una profezia sul Messia, sul Redentore, ma anche una profezia sul popolo di Israele, sul popolo di Dio, e possiamo dire che può essere una profezia su ognuno di noi.

In sostanza, la profezia sottolinea che il Signore ha eletto il suo servo dal seno materno: per due volte lo dice. Dall’inizio il suo servo è stato eletto, dalla nascita o prima della nascita.

Il popolo di Dio è stato eletto prima della nascita, anche ognuno di noi: nessuno di noi è “caduto” nel mondo per casualità, per caso; ognuno ha un destino, ha un destino libero, il destino dell’elezione di Dio.

Io nasco con il destino di essere figlio di Dio, di essere servo di Dio, con il compito di servire, di costruire, di edificare, e questo dal seno materno.

Il Servo di Jahvè, Gesù, servì fino alla morte: sembrava una sconfitta, ma era il modo di servire, e questo sottolinea il modo di servire che noi dobbiamo prendere nella nostra vita.

Servire è … darsi, darsi agli altri.
Servire è … non pretendere per ognuno di noi qualche beneficio che non sia il servire.

E la gloria? Servire!
E la gloria di Cristo è servire fino ad annientare sé stesso, fino alla morte, morte di Croce (Filippesi 2,8).

Gesù è il servo di Israele; il popolo di Dio è servo, e quando il popolo di Dio si allontana da questo atteggiamento di servire è un popolo apostata: si allontana dalla vocazione che Dio gli ha dato.

E quando ognuno di noi si allontana da questa vocazione di servire, si allontana dall’amore di Dio, ed edifica la sua vita su altri amori, tante volte idolatrici.

Il Signore ci ha eletti dal seno materno.

Ci sono, nella vita, cadute: ognuno di noi è peccatore e può cadere ed è caduto.
Soltanto la Madonna e Gesù (sono senza peccato): tutti gli altri … siamo caduti, siamo peccatori, ma quello che importa è l’atteggiamento davanti al Dio che mi ha eletto, che mi ha unto come servo; è l’atteggiamento di un peccatore che è capace di chiedere perdono, come Pietro, che giura che “no, io mai ti rinnegherò, Signore, mai, mai, mai!”, poi, quando canta il gallo, piange.

Si pente : è questa è la strada del servo … quando scivola, quando cade, chiedere perdono.

Invece, quando il servo non è capace di capire che è caduto, quando la passione lo prende in tal modo che lo porta all’idolatria, apre il cuore a satana, entra nella notte: è quello che è accaduto a Giuda (Mt 27, 3-10).

Pensiamo oggi a Gesù, il servo, fedele nel servizio: la sua vocazione è servire, fino alla morte e morte di Croce.

Pensiamo a ognuno di noi, parte del popolo di Dio: siamo servi, la nostra vocazione è per servire, non per approfittare del nostro posto nella Chiesa.

Servire: sempre in servizio.

Chiediamo la grazia di perseverare nel servizio, a volte con scivolate, cadute, ma la grazia almeno di piangere come ha pianto Pietro.

il Santo Padre si comunica al Corpo e al Sangue di Gesù

Le persone che non si comunicano possono fare adesso la comunione spirituale:

Gesù mio,
credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare.
i amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia.
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto, io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te.
on permettere che mi abbia mai a separare da Te.

Scritto da:

Marco @ReginaDellaPace.IT

Sono nato il 31 Dicembre 1970, mi occupo di informatica praticamente da sempre, e sono arrivato a Medjugorje il 30 Dicembre 2001: dopo il 50° "viaggio" (da pellegrino, da "guida", da "reporter") ho smesso di contarli.

Attraverso Medjugorje, ma soprattutto attraverso i messaggi, ho ricevuto innumerevoli Grazie, fra le quali quella di essere ancora in vita, e quella di aver raccontato "per via telematica" proprio dal 2002 quanto ho avuto il dono di vivere in questa "oasi di Pace".