Carissimi,
oggi dalla cappella di Casa Santa Marta il Santo Padre ha proclamato una sottile omelia che ci aiuta nel discernimento per comprendere le “dinamiche” del peccato, basandosi ovviamente sul Vangelo del giorno: sicuramente da legge e meditare con tempi larghi.
Seguono come al solito la trascrizione della monizione introduttiva, il riferimento alle letture, la trascrizione dell’omelia ed il testo per la comunione spirituale, oltre a qualche “fermo immagine” dalla celebrazione
Terni 4 Aprile 2020
Ave Maria!
Marco.
Letture: Ez 37, 21-28; Sal.Ger 31; Gv 11, 45-56.
Questi momenti in frazioni di difficoltà dei dolori tante volte alla gente Viene la possibilità di fare un’altra cosa e tante cose buone anche non manca che qualcuno venga l’idea di fare qualcosa non tanto buona il momento per sé stesso pensierosa Agno preghiamo oggi perché Signore ci dia tutti una coscienza retta una coscienza trasparente che possono farsi vedere da Dio senza vergognarsi
Antifona d’Ingresso
Signore, non stare lontano,
affrettati, mia forza, ad aiutarmi,
perché io sono un verme e non un uomo,
un obbrobrio per tutti, lo scherno della gente.
Colletta
O Dio, che operi sempre per la nostra salvezza e in questi giorni ci allieti con un dono speciale della tua grazia, guarda con bontà alla tua famiglia, custodisci nel tuo amore chi attende il Battesimo e assisti chi è già rinato alla vita nuova.
Per il nostro Signore…
È da tempo che i dottori della legge, anche i sommi sacerdoti, erano inquieti … perché “passavano” cose “strane” nel paese.
Prima questo Giovanni, che alla fine lo lasciarono stare perché … era un profeta, battezzava lì e … la gente andava ma … non c’erano altre conseguenze.
Poi è venuto questo Gesù, segnalato da Giovanni: incominciò a fare dei segni, dei miracoli, ma soprattutto a parlare alla gente, e la gente capiva, e la gente lo seguiva, e non sempre osservava la legge, e questo inquietava tanto.
“Questo è un rivoluzionario, un rivoluzionario pacifico … questo porta a sé la gente, la gente lo segue…” e queste … queste idee li portarono a parlare fra loro: “Ma guarda, questo a me non piace … quell’altro …” e così fra loro c’era questo tema, di conversazione, di preoccupazione pure, no?
Poi … alcuni sono andati da lui per metterlo alla prova, e sempre il Signore aveva una risposta chiara … che a loro, dottori della legge, non era venuta in mente.
Pensiamo a quella donna sposata sette volte, vedova sei volte: “Ma nel cielo, di quale di questi mariti sarà sposa?” (Lc 20,33) … e Lui rispose chiaramente, e loro (se ne) sono andati, un po’ svergognati per la saggezza di Gesù, no? E altre volte (se ne) sono andati umiliati, no? Quando … quella signora adultera, che volevano lapidarla … e Gesù gli disse alla fine: “Ah, chi di voi sia senza peccato getti la prima pietra”, no? (Gv 7) … e dice il Vangelo che (se ne sono) andati, a cominciare dai gli anziani, dai più anziani, umiliati in quel momento, e questo faceva crescere questa conversazione fra loro: “Si ma, dobbiamo fare qualcosa, questo non va…”.
Poi … hanno mandato i soldati a prenderlo e loro sono tornati dicendo: “Non abbiamo potuto prenderlo perché quest’uomo parla come nessuno” … “Anche voi vi siete lasciati ingannare?”: arrabbiati, perché neppure i soldati potevano prenderlo.
E poi, dopo la risurrezione di Lazzaro – questo che abbiamo sentito oggi no? – tanti giudei andavano lì, a vedere, le sorelle, Lazzaro, ma alcuni sono andati a vedere bene come stanno le cose per riportarle, «ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto».
Altri credettero … «credettero in Lui».
E questi che sono andati, i chiacchieroni di sempre, che vivono portando (le chiacchiere) da un lato, dall’altro, dall’altro … sono andati a dire loro; in questo momento, quel gruppo che si era formato di dottori della legge e alcuni sacerdoti ha fatto una “riunione formale”: “Questo è molto pericoloso, dobbiamo prendere una decisione. «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni» – riconoscono i miracoli – «Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui», c’è pericolo, “il popolo andrà dietro di lui, si staccherà da noi” – il popolo non era attaccato a loro – «verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione»: in questo avevano parte della verità, ma non tutta, era una giustificazione, no? Perché loro avevano … trovato un “equilibrio” con l’occupatore, lo odiavano … l’occupatore romano, ma “politicamente” avevano trovato un equilibrio.
E così parlavano fra loro: «Uno di loro, Caifa» – era il più radicale – «che era sommo sacerdote (disse): “Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, «e non vada in rovina la nazione intera»?
Era il sommo sacerdote, e … fa la proposta: “Facciamolo fuori”.
E Giovanni dice: «Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione» … e «da quel giorno dunque decisero di ucciderlo».
È stato un “processo”, un processo che incominciò con “piccole inquietudini” al tempo di Giovanni il Battista, e poi finì in questa “seduta” dei dottori della legge e dei sacerdoti, un processo che cresceva, un processo che … era più sicuro della decisione che dovevano prendere, ma nessuno l’aveva detta così chiara: “Questo va fatto fuori”.
Questo … modo di procedere dei dottori della legge è proprio una figura di come agisce la tentazione in noi, perché dietro di questo evidentemente (c’)era il diavolo che voleva distruggere Gesù … e la tentazione in noi generalmente agisce così: incomincia con poca cosa, con un desiderio, un’idea, cresce, contagia altri e alla fine si giustifica.
Questi sono i tre passi della tentazione del diavolo in noi, e qui sono i tre passi che ha fatto la tentazione del diavolo nella persona del dottore della legge: cominciò con poca cosa, ma … è cresciuta, è cresciuta, poi si è contagiata agli altri, e … ha fatta corpo e alla fine si giustifica: “È necessario che muoia uno per il popolo”, la giustificazione totale.
E tutti sono andati a casa tranquilli, avevano detto “Questa è la decisione che dovevamo prendere”.
E tutti noi, quando siamo vinti dalla tentazione, finiamo tranquilli, perché abbiamo trovato una giustificazione per questo peccato, per questo atteggiamento peccaminoso, per questa vita non secondo la legge di Dio.
Dovremmo avere l’abitudine di … di vedere questo processo della tentazione in noi: quel processo che ci fa cambiare il cuore da bene in male, che ci porta sulla strada in discesa.
Una cosa che cresce, cresce, cresce lentamente, poi contagia altri e alla fine si giustifica.
Difficilmente vengono in noi le tentazioni “di un colpo”, il diavolo è astuto, e sa prendere questa strada: la stessa l’ha presa per arrivare alla condanna di Gesù.
Quando noi ci troviamo in un peccato, in una caduta … sì, dobbiamo andare a chiedere perdono al Signore, è il primo che dobbiamo fare, ma poi … “Come sono venuto a cadere lì? Come è iniziato questo processo nella mia anima? Com’è cresciuto? A chi ho contagiato? E come alla fine mi sono giustificato … per cadere?”.
Sempre la vita di Gesù è un esempio per noi, e le cose che sono accadute a Gesù sono cose che accadranno a noi, le tentazioni, le giustificazioni, la gente “buona” che è intorno a noi e forse non la sentiamo, e i cattivi, nel momento della tentazione: cerchiamo di avvicinarci (a loro) per far crescere la tentazione.
Ma non dimentichiamo mai: sempre, dietro un peccato, dietro una caduta, c’è una tentazione che è incominciata piccola, che è cresciuta, che ha contagiato e alla fine trovo una giustificazione per cadere.
Lo Spirito Santo ci illumini in questa conoscenza interiore.
Le persone che non possono comunicarsi faranno adesso la comunione Spirituale:
Gesù mio,
credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare.
Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia.
poiché ora non posso riceverTi sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te.
Non permettere che mi abbia mai a separare da Te.
Amen.