Quando le persone da voi più beneficate vi riservano un trattamento esattamente opposto a quanto vi aspettate, sappiate che siete nell’occasione dell’Evangelica più perfetta letizia
Prima di tutto, avete (abbiamo) fatto “tutto da soli”, ci siamo “aspettati un qualcosa”, cioè ci siamo pre-occupati (e ciò non ci è lecito, è un offesa alla Divina Provvidenza) … poi … ricordate quella delle “perle ai porci”? … ebbene, è una frase nota a tutti, ma pochi ricordano l’intero versetto di Matteo 7,6 la cui lettura integrale è “fondamentale”:
“Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.
Ovviamente qui non si parla solo di “cani e porci”, ne tantomeno Gesù intendeva fare una metafora con l’essere umano, come molti umani invece strumentalmente fanno citando “impropriamente” questo versetto … si tratta sia di saggezza Divina (scusate se è poco) condivisa dal creatore con le sue creature per il massimo beneficio di queste ultime, nonché profezia di vita dalla quale non ci si può “sottrarre”, essendo parola di Dio.
Dare le cose “Sante” ai “cani”, significa semplicemente che un cane (inteso proprio in senso di animale) mangia il suo pasto indifferentemente su un piatto di plastica o su una patena d’oro … non saprebbe “discernere” in alcun modo la differenza … proprio la sua natura non lo permette …
Stessa cosa i “porci” con le “perle” …. anche loro, per natura, non hanno modo di “apprezzare” le perle … perché quindi “sprecare” cotanta “divina provvidenza” con loro? In più abbiamo la “certezza” che poi “si volteranno per sbranarci” … mi spiego?
Cioè, non può accadere che noi diamo le perle ai porci, che questi le calpestino, e che poi si “sazino” di questa cosa e gli basti … no, si volteranno “per sbranarci”, cosa che sicuramente faranno se non ce la diamo a gambe levate …. e ammesso che riusciamo a salvare la pelle, non avremo un buon ricordo di tutto ciò.
Meditiamo quindi su ogni versetto della Paola, ma soprattutto mettiamola in pratica, per essere “felici su questa Terra”, un pò un’anticipazione della felicità eterna
Ma soprattutto, per finire, qualora ci dovesse prendere la tentazione di paragonare umani, specie se nostri fratelli nella fede, a “cani e porci” …. piuttosto prendiamo in mano il crocifisso e ringraziamo il Signore del privilegio di poter partecipare alla sua croce!
Il Signore AMA chi dona con GIOIA … noi doniamo le nostre sofferenze e vi assicuro che la Divina Provvidenza non mancherà di colmarci delle sue grazie in misura colma ed abbondante … ben più di quanto avremmo ottenuto cercando di “farci giustizia da soli” piuttosto che anche attraverso la stessa “giustizia ordinaria” …
Contempliamo la figura della “donna ucraina” che colmo della sua sofferenza, stringe in mano un crocifisso e prega … e ricordiamoci anche del messaggio del 25 Aprile 2001: “Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Figlioli, la preghiera opera miracoli. Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il rosario e pregate; pregate finché la preghiera diventi un’incontro gioioso con il vostro Salvatore. Sono con voi e intercedo e prego per voi, figlioli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.“
Ave Maria
Marco.