Sono giorni, ormai, che rifletto su una “passeggiata” che mi ha turbato profondamente e che, al tempo stesso, mi ha dato motivo di approfondire i messaggi dati dalla Madonna negli anni delle guerre dell’Ex Jugoslavija.

Oggi, come negli anni 90, Lei torna a insistere su quanto può essere determinante il nostro contributo, senza mai farci perdere la speranza! Vi racconto quello che mi è successo …

Izložba sjećanja o franjevačkoj crkvi u Mostaru - www.vecernji.ba
La chiesa francescana di Mostar, devastata dai combattimenti del conflitto degli anni 90. Oggi è ricostruita ed è visibile da ogni punto della città, grazie all’altissimo campanile che svetta sulla piazza

Circa due settimane fa ho girovagato per Mostar alla ricerca di un negozio: mi serviva un idrorepellente per esterni, un prodotto importato dall’Italia, e mi sono ritrovata a seguire le indicazioni del navigatore, con tanto di indirizzo e nome dell’attività commerciale, senza trovare la destinazione; oltretutto, ad un certo punto si è scaricato lo smartphone ed il mio powerbank era rimasto in macchina, quindi ho continuato la mia ricerca come si faceva un tempo, cioè chiedendo indicazioni ai passanti … stranamente, nessuno sapeva dirmi dove fosse questo negozio di vernici e prodotti per l’edilizia. Ho continuato a camminare lungo il viale centrale della città, mantenendo la sinistra, seguendo l’ordine crescente del numero civico, finché non mi sono imbattuta in quello che, prima della prima parte della guerra, era un parco cittadino.

Ho cominciato a innervosirmi perchè avevo sentito parlare decine di volte di quel giardino pubblico, vi ero già passata avanti in auto, ma non mi era mai capitato di percorrerlo a piedi.

Cos’ha di particolare quel parco? Purtroppo, è un cimitero di guerra.

Ho notato, con orrore, che erano tutte tombe di giovani uomini, sia mussulmani che cristiani, morti tutti nell’anno 1992, cioè esattamente trent’anni fa. Non essendoci più posto per seppellire i defunti nei cimiteri, un parco nel centro cittadino era stato adibito, nell’urgenza, ad “accogliere” quei ragazzi.

In particolare il mio sguardo è caduto su alcune lapidi, quelle più vicine alla strada, e ho notato che le persone lì seppellite erano tutti maschi nati dopo il 1965, deceduti tutti nel 1992: ho pensato alle loro madri, a cui erano rimaste, e rimarranno per sempre, solo quelle pietre fredde come ricordo dei loro figli, circondate da erba alta, smog e indifferenza, dopo averli portati in grembo, nutriti, cresciuti, protetti dai pericoli della quotidianità senza mai pensare a insegnare come imbracciare un fucile e colpire un altro uomo, per aver salva la vita. Piuttosto, le mamme insegnano a chiedere scusa a un altro bimbo con cui si litiga e a fare la pace, non a ucciderlo.

Leggiamo alcune parole della Madonna, nel messaggio del 25 luglio 1992: “Cari figli anche oggi vi invito di nuovo ad una preghiera, alla preghiera della gioia, affinché in questi giorni tristi nessuno di voi si senta la tristezza nella preghiera, ma un incontro gioioso con il suo Dio Creatore. 

Solo la Madre di Cristo e Madre nostra poteva esortarci a trovare la gioia nella preghiera, nei giorni tristi… riflettiamo!

Qui si usa rappresentare sul marmo i volti dei defunti, come una stampa perenne, e quegli occhi parlano…come Lei ci parlava e ci parla ancora…

1992: trent’anni fa. Cosa c’è di più orribile della guerra e di più insensato? Cosa c’è di più vile e satanico delle atrocità della guerra, per di più combattuta in una città assediata? C’è solo la parola “follia” a giustificare quanto accaduto a Mostar e in ogni situazione di conflitto, in ogni parte del mondo. Per la città del vecchio ponte il peggio doveva ancora arrivare con la guerra croato-musulmana del 1993 : la linea del fronte era lungo una strada principale, la battaglia era casa per casa e i cecchini sparavano su tutto ciò che si muoveva, uomini, donne, bambini, anziani o cagnolini.

Tornando ai messaggi del 1993, mi sono soffermata su quello del 25 ottobre, e vi chiedo di leggerlo e rileggerlo, non è necessario commentare, ma solo interiorizzarlo:

Cari figli, in questi anni vi ho invitato a pregare e a vivere quello che vi dico, ma voi vivete poco i miei messaggi. Voi parlate ma non vivete: è per quello, figliuoli, che questa guerra dura così a lungo. Vi invito ad aprirvi a Dio e a vivere con Dio nel vostro cuore, praticando il bene e testimoniando i miei messaggi. Io vi amo e desidero proteggervi da ogni male, ma voi non volete! Cari figli, non posso aiutarvi se non vivete i comandamenti di Dio, se non vivete la messa, se non rigettate il peccato. Vi invito a diventare apostoli dell’amore e della bontà. In questo mondo senza pace, testimoniate Dio e il suo amore; e Dio vi benedirà e vi darà quello che gli chiedete. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Quel giorno non ho più trovato quel negozio che cercavo con tanto affanno. Tornata in macchina, potendo finalmente ricaricare lo smartphone, ho telefonato al numero indicato al di sotto del nome della ditta. La proprietaria mi ha detto che si erano trasferiti da tempo nella parte opposta della città e che il profilo dell’azienda non era stato aggiornato sul sito, con il nuovo indirizzo.

Sono tornata a casa non solo con il prodotto che mi aveva fatto tanto girare, ma con la consapevolezza che nulla avviene per caso, soprattutto imbattersi in un cimitero di guerra. Mia cognata viveva a Mostar prima della guerra e portava mia nipote in quel parco, prima che arrivasse la follia della guerra…”Beati voi che ora piangete, perché riderete.”

Regina della Pace, prega per noi e per la nostra conversione, perchè senza Cristo non possiamo far nulla!

Messaggio del 25 maggio 2022:

“Cari figli! Vi guardo e ringrazio Dio per ciascuno di voi, perché mi ha permesso di stare ancora con voi, di incoraggiarvi alla santità. Figlioli, la pace è disturbata e Satana vuole inquietudine. Perciò la vostra preghiera sia ancora più forte perché ogni spirito immondo di divisione e di guerra sia messo a tacere. Siate costruttori di pace e portatori della gioia del Risorto in voi e intorno a voi perché il bene prevalga in ogni uomo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Citluk, 31 maggio 2022
Claudia

Scritto da:

Claudia @ReginaDellaPace.IT

Sono nata in Italia il 17 Aprile 1982 a Foggia, sono arrivata a Medjugorje nel 2010 ed il 14 Febbraio 2015 ho sposato Mario, nato e residente nella regione che comprende Medjugorje; adesso sono madre di due bellissime bambine e divido la mia vita fra Citluk, Medjugorje e l'Italia.

Sono Laureata in Lingue all'Università di Chieti e Pescara ed ho lavorato anche all'Università di Mostar (Filozofski Fakultet Sveucilista u Mostaru). Grazie a queste competenze ma, soprattutto, per la mia devozione alla Madonna, che mi accompagna dall'infanzia, mi sono occupata a vari livelli di pellegrinaggi, ed ho scritto più articoli per varie riviste.