
Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 31-35)
Quand’egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
Da che mondo è mondo si è sempre cercato di interpretare quello che ci capita attorno, di dare un senso al come viviamo, di trovare delle ragioni: abbiamo apposta l’intelligenza! Allora ci diamo da fare per trovare ipotesi, punti di partenza, studiare sequenze logiche, mettere in campo tutti i punti di vista e arrivare a delle conclusioni in una lunga serie di cause e effetti … ma in questo procedimento razionale c’è sempre qualcosa che non quadra, che non sta nello schema: avevi fatto tutte le tue previsioni invece interviene qualcosa che sconvolge tutto!
Uno di questi – chiamiamoli – “imprevisti” è l’amore: sei un giovane, hai già imparato a calcolare per filo e per segno il tuo tempo, i tuoi obiettivi, hai stabilito tappe, scansione di passi precisi … vedi quella persona, ti senti addosso qualcosa che ti destabilizza, e diciamo per convenzione “cuore” … cambi ritmo, tempi, vuoi a tutti i costi incontrare quella persona e ti cambia la vita. … non puoi più non pensare a lei: per lei fai pazzie, non stai più nella pelle!
Ma perché due sposi che hanno trovato un buon equilibrio tra loro a fatica, un giorno perdono tutto e lasciano spazio a uno, due, tre figli? Ma chi glielo fa fare oggi di spendere la vita – e la parola “spendere” è proprio vera – mentre si desidera il bene dei figli, si aspetta con ansia che crescano, la propria vita di sposi si consuma?
E’ ancora l’amore!
Chi glielo ha fatto fare a Dio di curare l’uomo, se poi per tenerlo in vita ha dovuto mettere in conto per sé, in suo Figlio, la croce? Ancora e soprattutto l’amore!
Questa esperienza fuori da ogni logica, questa destabilizzazione degli schemi, questo “non prevedibile” è il motore stesso dell’esistenza! Ma qualcuno può dire che l’amore è una trappola camuffata …”Tutto sommato è ancora una sottile forma di commercio, do ut des, ti amo per avere qualcosa in cambio” …
In Dio sicuramente non è così: Come io vi ho amato, così amatevi anche voi, gli uni gli altri.
Il primo desiderio di Dio è che l’amore di cui ci ha riempiti e ci riempie singolarmente ogni giorno si riversi pienamente su tutti gli altri che ci circondano … è come un padre e una madre: l’amore che ogni giorno riversano sui figli non è perché ritorni a loro! Sarà un vero amore, e un amore riuscito, non soprattutto se i figli avranno gratitudine per loro, ma se sapranno, in forza di questo amore, formare un’altra famiglia, avere il coraggio di lasciare padre e madre e rinnovare l’avventura dell’amore in nuove famiglie!
La risposta nostra all’amore di Gesù non prende una direzione “verticale”, ma si diffonde orizzontalmente, o meglio, le due direzioni si sovrappongono diventano una sola, perché l’una non può stare senza l’altra.
La risurrezione di Gesù è l’esplodere del suo amore che, attraverso chi si sente amato, raggiunge ogni persona.
Roma 15 Maggio 2022 – Quinta Domenica di Pasqua
+Domenico