
Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 16, 2-4) nel Sabato santo 2021
Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande.
I giorni in Oriente cominciano molto presto: chi è stato ancora in Israele o in Libano o nei paesi del medio oriente sa che prima dell’alba, quando ancora il buio sta lottando con il chiarore dell’aurora … si vede un formicolio di persone, di asini e di carri, di piccoli o brandi mezzi di trasporto che intessono una trama fitta di relazioni, di commerci: all’inizio è un parlare sommesso, poi sempre più fitto e forte; i mercati aprono e la gente vende e compera.
Non è diversa la nostra vita di oggi: le nostre autostrade sono più piene prima dell’alba che durante il giorno; ciascuno ha il suo bel raccordo anulare in cui comincia la lotta per arrivare in tempo, possibilmente prima. Tutti si fanno furbi, forse anche prepotenti, per conquistare due posizioni: è la vita che riprende, gli affari che … comandano, il lavoro che si impone.
Erano in questo guazzabuglio di vita le donne di Gerusalemme che avevano passato quel triste sabato in un pianto sconsolato: Lui era morto.
Erano venute a Gerusalemme coi dodici, li aiutavano a vivere, a vestirsi, a mangiare durante questi tempi della festa, ma non si va in una città come Gerusalemme nei giorni della Santa Pasqua a vivere di rimedi, quando lì ci passa mezzo mondo e tutta la confusione possibile.
Il gruppo però si era dileguato, erano rimaste sole a piangere: anche loro avevano smesso di sognare quello che Gesù aveva promesso e nella loro concretezza fatta di fatalismo e di praticità, di dolore, ma non di disperazione, di pianti, ma anche di volontà di reagire, vanno a comperare gli oli per imbalsamare Gesù.
Era tanta la loro consapevolezza che occorreva seppellire i sogni, che proprio di buon mattino, prima che qualcuno potesse intrattenerle nelle solite chiacchiere inutili di condoglianze, che risultano essere più una soddisfazione di curiosità che offerta di solidarietà, vanno a fare spesa e si portano al sepolcro: “Quello che non abbiamo potuto fare l’altro ieri lo facciamo oggi” … si preparavano a lavare le piaghe che avevano visto da sotto la croce, a tergere quel sangue, a comporre i lineamenti del volto, a dare al corpo martoriato un segno di affetto, anche se non ricambiato…
… ma hanno smesso di sognare troppo presto: Lui là non c’era più, non era un cadavere da accudire, ma una speranza nuova da incontrare.
3 Aprile 2021
+Domenico