Cosa contempliamo?
Aspetta un attimo … facciamo silenzio … invochiamo almeno un istante lo Spirito Santo … e attendiamo un’ispirazione.
L’annunciazione? No … sembra un quadro.
L’annuncio dell’Angelo a Maria? Meglio … se non altro richiama una scena fra due soggetti, una scena viva.
“Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla Luce e lo chiamerai Gesù” … ecco, i soggetti sono già tre, ed uno è pure Figlio di Dio …. però di questo passo, diventa una riflessione biblica sulla parola.
E se all’inizio dei misteri della Gioia contemplassimo … la Gioia?
Tutte le volte che c’è un annuncio di maternità, si prova gioia … la nostra mente va ad una nuova vita, e la sola immagine di un neonato è capace di muovere le nostre labbra ad un sorriso anche se siamo soli e nella tristezza: prova, chiudi un attimo gli occhi, pensa ad un neonato … ed osserva cosa fanno le tue labbra.
Anche questo “mistero” suscita gioia al solo immaginarlo, comunque la scena si immagini, che si pensi ad un quadro famoso o al nostro modo di dipingere la scena nella fantasia: anche la vita di Gesù su questa terra, è iniziata con un annuncio di maternità che ha portato gioia grande … il suo è senz’altro prodigioso, ma anche io che scrivo ho avuto una madre, che ha provato gioia quando ha saputo per la prima volta che ero già nel suo grembo, anche tu che mi leggi lo stai facendo dopo che tua madre ha provato gioia nel sapere che un giorno saresti venuto o venuta al mondo, capace di leggere queste righe, e capace anche te di esercitare la tua somiglianza con Dio, nell’essere co-creatore di altre vite, fecondando se sei uomo, concependo se sei donna.
E potrei continuare a lungo, perché se invochi lo Spirito Santo, se segui il consiglio di San Giovanni Paolo II di lasciare del silenzio prima della decina, se fissi la tua attenzione sul misero contemplato, non è possibile che nella tua mente non si vada formando un ispirazione che sarà sempre nuova ogni giorno che deciderai di contemplare il Santo Rosario, anche in uno solo dei suoi venti misteri.
Solo dieci minuti fa non esisteva nessuna di queste parole, ero stanco e con l’istinto primario di andare a letto, ma mi ero preso un impegno, quello di contemplare almeno un mistero al giorno … così mi sono messo qui a scrivere, e ora faccio fatica a staccare, perché avrei da scrivere almeno tre volte tanto quanto ho scritto, perché più contemplo il mistero, più mi vengono in mente considerazioni: dal 2002 che ho scoperto il Rosario, proprio grazie alla Rosarium Virginis Marie, non c’è stata una sola vola che io abbia deciso di contemplare un mistero, che io non abbia avuto una qualche luce “inedita” sul mistero stesso.
Che gioia che proveranno tanti fratelli, quando leggeranno ciò che lo Spirito Santo ha suscitato nel tuo cuore: si, nel tuo, tu che dici “scrivere non è il mio dono”, tu che hai tanti impegni e ti squilla il telefono mentre la pentola è sul fuoco, tu che sei più stanco di me, e che quella volta che stavi per scrivere un commento, hai tagliato corto con un “like”, o ti sei sforzato con un “love” … e hai così “gestito” il tutto.
Che gioia, quando potrò constatare che lo Spirito Santo è vivo, non è in pensione, e se lo invochi e gli dai il tempo di parlarti e di ascoltarlo, potrai scrivere quelle parole che solo tu potrai scrivere, e che se non scrivi ne io ne tanti altri avranno mai la gioia di poter leggere
Terni 4 Maggio 2020
Ave Maria!
Marco
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