Carissimi,
questa mattina ritengo di non aggiungere neanche una parola alla monizione introduttiva ma soprattutto all’omelia del Papa, particolarmente illuminante ma soprattutto utile di questi tempi.
Vi ricordo piuttosto la preghiera di oggi alle 18 in Piazza San Pietro, con la “straordinaria” Benedizione Urbi et Orbi della quale noi cittadini di questo secolo non abbiamo mai avuto memoria che fosse stata data in una circostanza diversa da Natale o Pasqua, a parte ovviamente il giorno dell’elezione del nuovo pontefice.
Fate girare, non tanto questo articolo, quanto la notizia.
27 Marzo 2020
Ave Maria!
Marco.
In questi giorni sono arrivate notizie di come tanta gente comincia a preoccuparsi in un modo più generale per gli altri, e pensano alle famiglie che non hanno il sufficiente per vivere, agli anziani soli, agli ammalati in ospedale, e pregano e cercano di far arrivare qualche aiuto: questo è un buon segnale, e ringraziamo il Signore perché suscita nel cuore dei suoi fedeli questi sentimenti.
Antifona d’ingresso
Salvami, o Dio, per il tuo nome,
e nella tua potenza rendimi giustizia.
Ascolta, o Dio, la mia preghiera,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Letture: Sap 2, 1. 12-22; Sal.33; Gv 7, 1-2. 10. 25-30.
La prima lettura è quasi una cronaca, prima … di quello che accadrà a Gesù: è una cronaca “in avanti”, è una profezia.
Sembra una descrizione storica di quello che è accaduto dopo.
Gli empi cosa dicono?
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta» … «è diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri» … «Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.»
Pensiamo a quello che dicevano a Gesù nella croce “se sei il figlio di Dio, scendi, che venga Lui a salvarti”.
E poi il piano di azione, no? «Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione» e «condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
E’ una profezia, proprio, di quello che è accaduto, e i giudei volevano … cercavano di ucciderlo, dice il Vangelo … anche «Cercavano allora di arrestarlo» ci dice il Vangelo , «ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.»
Questa profezia è troppo … dettagliata, il piano di azione di questa gente malvagia è proprio (con) dettagli su dettagli e non risparmiare nulla: «mettiamolo alla prova con violenze e tormenti» … e «saggiare il suo spirito di sopportazione»
Tendiamogli insidie, mettiamogli un tranello, (per vedere) se cade, no?
E questa non è una semplice “odiosità”, non c’è un piano d’azione – cattivo certamente – di un partito contro l’altro, questa è un altra cosa, questo si chiama accanimento.
Quando il demonio – che è dietro sempre ad ogni accanimento – cerca di distruggere, e non risparmia i mezzi: pensiamo all’inizio del libro di Giobbe, che è profetico su questo: Dio è soddisfatto dal modo di vivere di Giobbe, il diavolo gli dice “si, perché ha tutto, non ha delle prove, mettilo alla prova”, e prima … il diavolo gli toglie i beni, poi il diavolo gli toglie la salute, e Giobbe mai, mai si è apparato da Dio, ma il diavolo quello che fa: l’accanimento!
Sempre … dietro ogni accadimento è il demonio, per distruggere l’opera di Dio.
Dietro una discussione, o una inimicizia, può darsi che (ci) sia il demonio ma da lontano, con le tentazioni normali, ma quando c’è accanimento non dubitiamo, c’è la presenza del demonio: e l’accanimento è sottile sottile, pensiamo a come il demonio si è accanito non solo con Gesù, ma anche nella persecuzione dei cristiani, come ha cercato i mezzi più sofisticati per portarli all’apostasia: all’allontanarsi da Dio.
E questo è. come noi diciamo nel parlato quotidiano, questo è “diabolico”, si, intelligenza “Diabolica”.
mi raccontavano alcuni vescovi di uno dei paesi che ha subito la dittatura di un regime ateo, che arrivavano nella persecuzione fino a dettagli come questo: Lunedì dopo pasqua le maestre dovevano domandare ai bambini “Cosa avete mangiato ieri?”, e i bambini mi Dicevano dicevano uova
ce quelli che dicevano uova poi erano perseguiti per vedere se erano cristiani, perché in quel paese si mangiavano uova nelle domeniche di pasqua
spionaggio dove c’è un cristiano per ucciderlo : questo è accanimento nella persecuzione, e questo è il demonio.
E cosa si fa nel momento dell’accanimento?
Si possono fare soltanto due cose: discutere con questa gente non è possibile, perché hanno le proprie idee, le idee fisse, le idee che il diavolo ha seminato nel cuore, abbiamo sentito qual’è il piano di azione loro…
Cosa si può fare? Quello che ha fatto Gesù: tacere!
Colpisce quando leggiamo nel Vangelo che davanti a tutte queste accuse, a tutte queste cose Gesù taceva :davanti allo spirito di accanimento, soltanto il silenzio, mai la giustificazione, mai.
Gesù ha parlato, ha spiegato, quando ha capito che non c’erano parole, il silenzio, e in silenzio Gesù ha fatto la sua passione : il silenzio del giusto davanti all’accanimento .
Anche … e questo è valido anche per … chiamiamoli così … i piccoli accanimenti quotidiani, quando qualcuno di noi sente che … c’è un chiacchericcio li contro di lui, e si dicono le cose, e poi non vengono fuori niente: stare zitto, silenzio, e subire e tollerare l’accanimento del chiacchericcio, perché il chiacchericcio è un accanimento pure, un accanimento sociale, nella società, nel quartiere, nel posto di lavoro, ma sempre … contro di lui … è un accanimento non tanto forte come questo, ma un accanimento per distruggere l’altro, perché si vede che l’altro disturba, molesta.
Chiediamo al Signore la grazia di lottare contro il cattivo spirito, di discutere quando dobbiamo discutere, ma davanti allo “spirito di accanimento” avere il coraggio di tacere, e lasciare che gli altri parlino: lo stesso davanti a questo piccolo accanimento quotidiano che è il chiacchericcio, lasciarli parlare, in silenzio davanti a Dio.
Le persone che non possono comunicarsi fanno adesso la Comunione Spirituale:
“Gesù mio, Credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nella mia vita.
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto io ti abbraccio e in tutto mi unisco a Te.
Non permettere che io mi abbia mai a separare da Te.”