Carissimi,
oggi il Papa, nella Domenica Laetare ha scelto di celebrare senza i paramenti liturgici rosa prescritti per questa Domenica, e non possiamo presumere che non ne avesse a disposizione: il Santo Padre, anche attraverso questi piccoli segni, ci guida alla sostanza delle cose e non certo alla forma.
Per il resto, oggi ha dato a tutti un esplicito suggerimento: di prenderci del tempo e leggere più volte il capitolo 9 di Giovanni, per meditarlo.
Segue come al solito la trascrizione della monizione introduttiva, in cui il Santo Padre si è rivolto ai numerosi defunti di questi giorni e alle famiglie spezzate dal dolore di non poterli accompagnare, l’antifona di ingresso, il riferimento alle letture, e la trascrizione dell’omelia.
Terni 22 Marzo 2020
Ave Maria.
Marco.
In questi giorni ascoltiamo le notizie di tanti defunti: uomini … donne che … muoiono soli, senza poter … congedarsi dai suoi cari; pensiamo a loro e preghiamo per loro, anche … per le famiglie che non possono accompagnare i suoi cari nel trapasso; la nostra preghiera speciale è per i defunti e per i loro familiari.
Rallegati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione.

Letture: 1 Sam 16, 1.4. 6-7. 10-13; Sal.22; Ef 5, 8-14; Gv 9, 1-41.
Questo passaggio del Vangelo di Giovanni parla da sé stesso: è … un annuncio di Gesù Cristo e anche una catechesi.
Vorrei soltanto accennare una cosa: Sant’Agostino ha una frase che a me sempre colpisce: ho timore di Cristo quando passa, Timeo Dominum Transeuntem, ho timore che passi Cristo …
… ma perché hai timore? Ho timore di non accorgermi che è il Cristo, di lasciarlo passare …
E una cosa e chiara: alla presenza di Gesù sbocciano i veri sentimenti del cuore, i veri atteggiamenti, vengono fuori;
è una grazia, e per questo Agostino aveva il timore di lasciarlo passare senza accorgersi che stava passando.
Qui è chiaro: passa, guarisce un cieco e si scatena lo scandalo, e poi … esce il meglio delle persone e il peggio delle persone; il cieco … ma … stupisce la saggezza del cieco, come risponde: era abituato a muoversi con le mani, e … aveva il fiuto del pericolo; aveva il fiuto delle cose pericolose che potevano farlo scivolare, e si muove come un cieco, con argomentazione chiara precisa, e anche poi usa l’ironia: sì da questo lusso.
I dottori della legge sapevano tutte le leggi, tutte, tutte … ma erano fissi li, non capivano quando passava Dio.
Erano rigidi, attaccati alle sue (proprie) abitudini: lo stesso Gesù lo dice, nel Vangelo, attaccati all’abitudine, e se per conservare questi abitudini dovevano fare un’ingiustizia, non è un problema perché le abitudine dicevano che quello non era giustizia e quella rigidità li portava a fare delle ingiustizie.
Esce davanti a Cristo quel sentimento di chiusura: soltanto questo io consiglio a tutti voi, di prendere oggi il Vangelo, il) capitolo 9 del Vangelo di Giovanni, e leggero a casa tranquilli, una due volte, e capire bene cosa succede quando passa Gesù, che vengono fuori i sentimenti; capire bene quello che Agostino ci dice: “ho timore del Signore quando passa, che io non me ne accorga e non lo riconosca, e non mi converta”
Non dimenticatevi, leggete oggi una, due, tre volte … tutto il tempo che volete … il capitolo 9 di Giovanni.

Tutti coloro che stanno lontani … è il momento di fare la “comunione Spirituale:
“Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare.
Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia.
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
E come già venuto, Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te.
Non permettere che mi abbia mai a separarmi da Te”.
