Cari amici,
in questo venerdì di Quaresima, mentre mi ripropongo di fare compagnia all’Addolorata sulla Via del Calvario, mi è tornato in mente un episodio dello scorso inverno, poco prima che scoprissi di essere incinta della mia seconda figlia.
Questo incontro mi è rimasto a lungo nel cuore e ho meditato profondamente su ciò che ha lasciato dentro di me, fino al punto di scriverlo sul mio diario delle esperienze più significative della mia vita a Medjugorje.
Adesso, credo che sia giusto non tenerlo più solo per me e mio marito, a cui lo avevo raccontato, ma di renderlo pubblico, affinchè sia di spunto per tutti, in questa “quarantena quaresimale”. Vi chiedo, per favore e per carità cristiana, di condividere le riflessioni che suscita in voi, affinchè io possa attingere dal vostro contributo nuovi stimoli di crescita spirituale.
Medjugorje, 29 gennaio 2019
Il mio incontro con i Cinesi
Qualche tempo fa ero in fila per la Santa Confessione all’esterno di San Giacomo e, con le mani in tasca per resistere al freddo, avendo dimenticato a casa i guanti e riempito la mia borsa di biberon, pannolini di scorta e due cappellini per mia figlia, cercavo di raccogliermi in preghiera . Posso dire che quel giorno, in quei pochi metri che mi separavano dall’ingresso della Chiesa, una volta uscita dal confessionale, con la testa per aria perche’ pensavo ancora ai casi miei, ho ricevuto una grandissima grazia.
Ad alcuni sembrerà una banalità, una coincidenza, io invece mi sono sentita onorata dell’incontro casuale con quattro cinesi, su quelle pietre levigate e gelide di quel sagrato, nell’inverno dell’Erzegovina, con la bora sferzante. (Chi frequenta Medjugorje sa bene che è estremamente raro incontrare dei Cinesi da queste parti, in un luogo di pellegrinaggio cristiano, mentre ci si imbatte facilmente in grandi gruppi di devoti provenienti dalla Corea del Sud).
Uno di loro, un uomo tra i 40 e i 50 anni, mi e’ venuto incontro, chiedendomi, in Inglese, cosa stesse accadendo in quel luogo, in quel momento.
“Perchè queste persone sono riunite qui, oggi? Forse è una festa particolare per i cattolici? “. Gli ho risposto che ogni domenica è festa perchè è Pasqua. Non capiva, ma era illuminato. Gli altri lo chiamavano, ma lui voleva sapere, continuava a chiedermi cosa intendessi per Pasqua, Messa, Confessione, ecc. Mi disse che non sapevano di aver prenotato un albergo in un posto di fede per i cristiani, non avevano mai sentito parlare di Medjugorje, che non era la destinazione del loro viaggio, ma una tappa intermedia. Stavano facendo un giro per esplorare il posto in cui erano capitati, prima di tornare verso Spalato.
Mentre il suo racconto continuava, gli amici che lo accompagnavano si erano messi a ridere, sicuramente lo schernivano nella loro lingua ma lui prendeva tempo, voleva approfondire.
Gli chiesi di che religione fosse. A quella domanda rispose una delle donne, con un sorrisetto beffardo: “Noi siamo atei, non crediamo in niente” e , scuotendo la testa, come per dire: “Ma dove siamo capitati oggi?” parlottavano e ridevano tra di loro.
Quell’uomo aveva una luce nuova, la nostra conversazione finì lì perche’ il suono delle campane chiamava a raccolta i fedeli per l’inizio della Santa Messa.
Non rivedrò mai più, forse, quelle persone, ma so che quell’uomo tornerà, almeno con il pensiero, tra i banchi di quella chiesa, e si porrà ancora tante domande sulla gioia che esprimevano i volti di quei pellegrini, in fila al freddo, in pieno inverno, per la grazia dell’incontro con Cristo Vivo.
Citluk 20 Marzo 2020
Claudia
Cara Claudia,
mi ha colpito molto il Tuo racconto. I cinesi, anche loro pellegrini, senza volerlo, ma soprattutto il Tuo interlocutore è rimasto rapito dalla spiritualità di quel luogo e dalla profonda devozione. Non so, in cuor suo cosa pensasse, ma di un sentimento sono certa, avrà maturato le Sue riflessioni verso la Rinascita, il Rinnovamento in Cristo, la Resurrezione dell’Anima. Questo è ciò che sento in cuor mio e che ho pensato leggendo la Tua testimonianza.
Ho scritto di getto, Claudia cara, senza neanche rileggere il mio pensiero, Te lo invio… . Maridele Italiani
Cara Maridele, a me fa pensare tanto perchè, circa un anno più tardi l’icontro con quei cinesi, sia la Cina che l’Italia sono state sconvolte dal virus. Penso al popolo cinese, a tutti i missionari che si adoperano per portare il Vangelo in quella terra, e a tutti i vescovi cinesi. Ricordo la commozione di Papa Francesco nel nominarli, tempo fa….
Chissà Claudia cosa sarà rimasto di quell’ incontro nella mente di quel cinese ? Senz’altro te e tutti gli altri pellegrini avete dato una testimonianza e forse davvero dopo un anno con tutto quello che hanno passato in Cina( e ora anche noi ) forse anche lui può aver passato un momento di sconforto e di paura e potrebbe anche essere andato con il pensiero a quello che gli avevi spiegato te e………………….Signore aumenta la nostra fede perché tutti ne abbiamo bisogno
Cara Claudia, il tuo semino gettato nel cuore di questo fratello cinese sicuramente è stato innaffiato da Gesù….Lui sa come far riscoprire l’ IMMAGINE del PADRE che ognuno di noi si porta dentro. Sei stata ciò che San Francesco, Patrono della nostra bella Italia, desiderava essere: ” Signore fa di me uno strumento del TUO AMORE”!
Ai Mistici, Gesù ha sempre detto che il nostro Buon Operato, il nostro sorriso, la nostra testimonianza, la nostra dedizione verrà ” scoperta ” quando saremo con Lui faccia a faccia….
Dio Ci Benedica tutti e…..
GESÙ PENSACI TU!!!