Messaggio del 17 Ottobre 1985 : « Cari figli, ogni cosa ha il suo tempo. Oggi vi esorto ad iniziare a lavorare nei vostri cuori. Ormai tutti i lavori dei campi sono terminati. Voi trovate il tempo per ripulire anche i locali più nascosti, ma il cuore lo lasciate da parte. Lavorate di più, e con amore ripulite ogni angolino del vostro cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! »
Quando sentiamo l’invito della Madre a lavorare sul cuore come nel campo, allora è facile capire ciò che Ella vuole e come vuole che sia il nostro lavoro. Chiunque abbia lavorato nei campi sa una cosa per esperienza: è inutile spargere un seme, anche divino, nel campo se la terra non si prepara come si deve. È inutile adoperarsi tanto se non vengono completamente estirpate dalle radici le erbe cattive. Altrimenti esse cresceranno e soffocheranno anche il miglior seme.
Se una persona è superficiale, si reca solo di rado nella sua vigna o nel suo campo coltivato; non riuscirà mai ad ottenere abbondanti frutti. E nella natura dell’uomo diventare instancabile quando ci si entusiasma per le proprie idee! Quindi l’uomo non si sente stanco quando lavora e si impegna, bensì quando non troverà più un senso alla sua ricerca. Il problema non consiste nel vedere se l’uomo possiede la forza per compiere qualcosa, ma nel trovare uno “stimolo” per sollecitare e mettere in movimento tale forza.
D’altra parte va anche notato che ogni uomo, nel profondo del suo animo, si adopera senza tregua per la realizzazione dell’amore, anche quando tutto fa pensare che egli agisca contro, restando invischiato nell’odio e nel male in generale. E anche una realtà che l’uomo non giunge mai allo stato estremo in cui tutto appare talmente annientato da non riuscire a riconoscere l’amore dall’odio, l’accoglienza dal rifiuto, il caldo dal freddo, la gioia dalla tristezza, il rispetto dal disprezzo.
In altre parole, il cristianesimo può essere presente in ogni uomo, in qualunque epoca od occasione, perché l’uomo, nell’intimità del suo cuore è sempre aperto e desidera godere dei frutti dell’amore e della pace. Per questo ogni cuore umano è un campo fertile per l’opera cristiana, che in sé provvede alla pulizia, alla potatura ed alla semina del nuovo, divino seme. Quando non si conosce l’arte della viticultura, ci si meraviglierà nel vedere potare le viti, ritenendo che sia una tecnica alquanto cruda e violenta di mutilare le piante. Ma tutti sappiamo che cosa accadrebbe se le viti non si potassero! Le leggi della crescita umana e della penetrazione dei valori cristiani assomigliano alle leggi che governano la crescita ed i processi di maturazione che osserviamo in natura.
Purificandosi, l’uomo risveglia le sue forze, quasi che le generasse di nuovo, e liberandole promuove la crescita e lo sviluppo di sé stesso. Se invece non avviene alcun processo di purificazione, di rinnovamento, l’uomo scende man mano in uno stato di degradazione e di annientamento. E con il singolo individuo va in rovina l’intera famiglia ed il popolo a cui esso appartiene.
L’opera effettuata sul giardino spirituale, cioè sul cuore è profondamente collegata con il senso della vita. Quanto più l’uomo investe in quest’opera, tanto più egli è felice, riconciliato, contento: e più facile gli diventa impiegare nella costruzione dell’edificio spirituale tutte le sue forze, giorno dopo giorno. In tal modo si realizza il senso dell’esistenza dell’uomo. Ma quando l’uomo si trascura non riesce più a trovare il senso della sua vita e del suo lavoro. Ogni azione, ogni gesto gli sembrano assurdi. E quanto più assurdi gli sembrano i suoi atti, tanto più egli si sente ferito nel profondo. E le ferite spirituali portano l’uomo lontano da sé stesso e dagli altri.
Si può dunque dire veramente: o lavorare sul cuore e vivere, o non lavorare e morire!
da «Dammi il tuo cuore ferito»
di Padre Slavko Barbaric, OFM
Rileggevo e meditavo in questi giorni una frase del Messaggio del 25 dicembre 2019: ” Per questo gli uomini sono lontani da Dio, le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale.” L’anno 2019 è appena finito e sono finiti anche i lavori nei campi. Essi sono pronti per il nuovo raccolto. Anche noi dobbiamo ripulire il nostro cuore. Mi sono ricordato di questa bella lettura del nostro amato Padre Slavko. E così ho deciso di riproporla in tutta la sua profondità e freschezza. Buona lettura.
14 Gennaio 2020
Salvatore